La prima Goccia: Cristina

Ecco qui la prima storia per Cristina Isonni, che lei ha incorniciato in questa bella immagine!

La necessità che muove un progetto è già foriera di ciò che succederà. Se qualcosa nasce dall’Amore è Amore che porterà. Sopra ho riportato i messaggi inviati al gruppo da Cristina: leggendoli ho visto subito la forma dell’Amore di questo progetto e intorno a questa narrerò la mia prima storia da Cantastorie di questo “Sogno”.

La prima Goccia: Cristina

C’era un cuore rosso, grande, battente, solitario ma non solo.

Il suo sangue, la sua acqua, aveva proprio voglia di scorre e correre fra distese aperte e infinite per incontrare chissà quali anime, chissà quali storie. E parlare, parlare, rincorrersi e tornare. Confrontarsi e crescere, dimenarsi e urlare. Per ridere e abbracciarsi, per morire e ritrovarsi. Aveva foga, aveva rumore, aveva una gran voglia di correre ma in che direzione?

“Non posso fare tutto da solo, non voglio fare tutto da solo. Darò ad ogni mia goccia la facoltà di vibrare e risuonare con ciò che più le aggrada. Chi ha voglia di partire fra voi gocciolone insistenti?”

“Io io – disse una – Voglio provarci anch’io – disse la seconda. – Non si prova, si va! – dissero le altre”.

Tante gocce di quel sangue, di quel fiume, si riunirono quella sera ed andarono a bussare a qualche altro cuore: “C’è qualcuno qui che vuole fare questa corsa con me? Come? Trovi le tue gocce differenti dalle mie? Ma è questo è il bello! Se ti va vieni, che comunque scorriamo insieme e ci raccontiamo qualcosa di noi.”

“Voglio passare da altri cuori – pensava intanto il grande cuore rosso senza nome – per sapere proprio che forma hanno le altre gocce: che storie portano, quali colori e quali velocità, se hanno voglia di correre come me verso dove non si sa. Mi basta andare, mi basta cercare e credo che qualcun altro abbia voglia di volare. Ma non insisto, non è il mio volere, chiedo solo se qualcuno ha voglia di unirsi e parlare ai cuori di altre persone, portando la propria immagine, il proprio sapere e la propria voglia di ascoltare.”

Ad ogni goccia che incontrava proponeva: “Facciamo un fiume, vi va? E poi ci sparpagliamo qua e là. Meglio se sei diversa da me, perchè qualcuno degli astanti potrebbe assomigliare a te e prendere forza dalle vostre similitudini per decidere di mettersi a sua volta in movimento.Non ho un progetto preciso per ora, è solo un proponimento. Aiutatemi anche voi, se vi riconoscete in questo mio intento.”

Così facendo, e forse senza neanche saperlo, aveva già dato vita a una piccola-grande onda di intenzioni, aveva già realizzato ciò che auspicava: risvegliare la potenza creatrice e espressiva di altri cuori intorno a lui. Si rese conto di una cosa, però: man mano che faceva conoscenza di altri fiumi, che dall’incontro cominciavano a modificarsi, anche le sue gocce prendevano a trasformarsi e ad assorbire le esperienze in maniera diversa…

A breve Cristina scriverà un articolo sul suo sogno, il suo progetto, e lo riporterò qui sotto l’inizio della storia. In questo progetto mi sento coinvolta in tutto oltre che come Cantastorie; da qui, da lei, è ri-nato il mio amore per il racconto. A differenza di prima, però, grazie a Cristina, sento di più l’amorevole valore di quello che faccio, la connessione fra chi progetta e chi racconta, la consapevolezza della circolarità e dell’autoalimentarsi dell’Amore e la presenza di noi tutti nell’Uno. Ringrazierò sempre Cristina per questo e attendo con gioia il suo articolo e i suoi sviluppi.

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