L’utilizzo dei Fiori di Bach nell’infanzia (ma anche nell’adolescenza) costituisce un valido aiuto nei momenti di difficoltà.
È possibile intervenire sia su una tematica tipologica del carattere del bambino, sia su un tematica o uno stato d’animo del momento. Le cause possono essere diverse, ad esempio la scuola, un cambiamento di abitudini o un evento che si è rivelato traumatico. I bambini sono molto sensibili e a volte fragili, per cui un piccolo avvenimento può essere registrato come un enorme shock.
Così come gli adulti, i bambini e gli adolescenti sono molto diversi tra loro e reagiscono in modo differente a stimoli, situazioni e paure; inoltre, in genere sono aperti e ricettivi e rispondono all’assunzione dei rimedi in modo rapido e straordinario.
Le essenze floreali sono molto utili nella vita di tutti i giorni, ma non devono essere utilizzate in modo continuativo e meccanico. “Grazie a questi sussidi, aiuteremo il bambino ad affrontare le varie tappe dell’età evolutiva, fornendogli di volta in volta le energie armonizzanti per superare con equilibrio le inevitabili difficoltà della vita.” (Anita Chiesa, Fiori di Bach per i nostri bambini”).
Riguardo all’utilizzo delle essenze floreali per i bambini, Catia Trevisani scrive nel suo libro: “Dedicarsi ai piccoli è fare vera prevenzione, è porre le basi per una vita adulta armoniosa e felice”.
Questo significa anche accompagnarli nei loro processi di crescita e di sviluppo, sia fisiologico che emozionale. Mi vengono in mente, ad esempio, la dentizione, l’ingresso all’asilo, l’arrivo di un fratellino /sorellina… Quindi i Fiori come un dolce sostegno o come un compagno di viaggio… mentre si diventa grandi!
Rispetto a come introdurre i piccoli al grande mondo dei Fiori a volte mi è stato chiesto: “Come posso parlarne a mio figlio/figlia?”. Non c’è un modo migliore o più efficace per farlo. Ogni genitore, parlandone insieme e riflettendoci un po’, ha sempre trovato il modo più adatto al proprio bambino, quello più giusto per lui. La mia bambina, ad esempio, li prende senza chiedere niente: “Ah sì, le mie goccioline”, dice. E proprio facendo una cosa insieme a lei, ultimamente, mi è venuta un’idea per un possibile suggerimento. Ve lo propongo… al prossimo articolo!
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