I 24 “segreti aperti” di Edgar Cayce: una spiritualità pratica

“Più di ogni altra cosa mi piacerebbe aiutare gli altri, specialmente i bambini.”

La storia di Edgar Cayce – Vi è un fiume, di Thomas Sugrue

Quando gli fu chiesto di esprimere ciò che desiderava, il piccolo Edgar Cayce si sentì rispondere e ne rimase sorpreso lui stesso, profondamente. In seguito si rese conto che era veramente questo il motore che muoveva il suo agire e il suo sentire nella vita di tutti i giorni, soprattutto dopo aver scoperto la sua innata capacità di prestare servizio agli altri e dopo aver iniziato a ricevere riscontri positivi rispetto a ciò che succedeva alle persone che aveva aiutato.
La cosa più bella che lo riguarda, a mio parere, è il fatto che riuscisse ad aiutare gli altri semplicemente essendo ciò che era, senza altri artefatti o strumenti che non fossero la sua capacità di connettersi con l’intuizione, con il Tutto, e la sua spinta e il suo bisogno di mettere tutto questo a disposizione di chiunque ne avesse bisogno (rispetto al proprio vissuto) e di chiunque volesse unirsi a lui per conoscere i grandi perché, come, quando (…) della vita universale.

Fece così tante letture (14.145 quelle trascritte!) e provò così tante volte e in maniera diversa a creare una rete di comunicazione e servizio fra le persone, che la sua stessa vita rappresenta un vero manuale di esempi e insegnamenti da seguire (lo vedremo insieme in un altro articolo). E più andava avanti, più si rendeva conto e dimostrava l’importanza di dare un carattere pratico a tutta quella spiritualità di cui era messaggero; l’importanza di vivere la nostra vita come esperienza attraverso la quale sviluppare le nostre predisposizioni fisiche, mentali e spirituali; la bellezza di poter crescere personalmente applicando concetti di grande portata spirituale a ciò che accade quotidianamente.
Fu quindi uno dei primi a credere fermamente nel fatto che ognuno di noi possa co-creare la propria vita muovendosi all’interno dei grandi flussi universali con presenza e azione personale consapevole.

In un libro molto pratico e interessante (Il Manuale di Edgar Cayce per trasformare la propria esistenza, di E. Cayce, M. Thurston, C. Fazel – vedi foto) sono riportati i 24 “segreti aperti” di Cayce, cioè chiavi di accesso ai mestieri di vivere che, se indagati e applicati con leggera profondità alla propria quotidianità, possono accompagnarci in un vero e proprio cammino di crescita e ricerca personale.
Nei prossimi articoli vedremo e parleremo insieme (ne sarei felice!) di queste sue intuizioni e dei suoi suggerimenti, tenendo sempre presente ciò che gli autori esprimono molto bene al termine dell’introduzione al libro:

“Se qualcuno domandasse: “Qual è l’eredità lasciata da Cayce?”, risponderemmo: “La capacità di diventare creatori, di dar responsabilmente forma al proprio futuro con l’aiuto delle forze supreme”.
Diventare responsabili della situazione presente, imparare i principi universali che determinano il gioco della vita e infine trasformare la propria vita in un’opera d’arte: se, applicando le ventiquattro idee chiave esposte nel libro, percorrerete i tre stadi di questo processo, abiterete questo mondo in modo creativo, produttivo e gioioso.”

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