Ci sono pensieri e pensieri* (1)

La Mente va zittita.

È vero?

Mi è capitato più volte di sentire questa espressione; che fosse l’introduzione ad una meditazione di gruppo o un “suggerimento” per la mia crescita personale, questa cosa mi è stata ripetuta talmente tante volte che alla fine mi sono convinta che fosse vera. Ho intrapreso così la mia personale lotta contro la mia Mente e poiché ero (adesso meno ma insomma…) una persona estremamente razionale (e in questo caso uso il termine nella sua fin troppo sdoganata accezione negativa), potete capire che per me non sia stata una cosa affatto semplice e indolore. Piano piano, proseguendo nel mio cammino e incontrando nuovi accompagnatori, ho cominciato a nutrire dei dubbi su come mi era stato passato o come io avevo recepito questo insegnamento: “Ah, ho dei dubbi perché la mia mente è tornata di nuovo a mettermi i bastoni fra le ruote”, ho pensato subito. Ma perché “tornata”? Mi ero forse illusa non solo di averla zittita ma di averla addirittura mandata via? Perché era questo che mi si diceva: “Non devi usarla più, fidati solo del tuo sentire”. FIDARSI DEL SENTIRE È ASSOLUTAMENTE GIUSTO. È il primo passo verso la conoscenza di se stessi, ed oltre; ma dire di “zittire la mente” o di “non usarla più” è quanto meno azzardato e folle soprattutto se non si spiega bene cosa significa tutto questo. Guarire ciò che la mente ci porta e che ci tiene legati ad esempio ad un passato, ad una paura o ad un rimuginio mentale, è sicuramente un lavoro salutare e necessario da fare; ma recuperare tutto ciò che la mente è capace di fare e che ci aiuta a costruire, creare, cambiare o vivere al meglio la nostra vita, lo è altrettanto. È utile imparare ad usare la mente, non eliminarla; è utile imparare a governarla e a non farci governare da lei.

La tua mente è come un albero e i pensieri che penetrano nella tua mente sono come uccelli”, disse. “Non importa quali sono gli uccelli che si posano per un attimo sul ramo del tuo albero. Quello che conta sono gli uccelli a cui permetti di costruire un nido nel tuo albero e di mettervi su casa”.*

*Il manuale di Edgar Cayce

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