“Ci sono pensieri e pensieri”* (2)

Secondo Cayce la mente è il costruttore, e nelle sue letture è riportata la legge spirituale che riassume il processo creativo e che recita così: “lo spirito è la vita, la mente è il costruttore e la materia ciò che ne deriva”. Potente come espressione, trovate? È lecito a questo punto dubitare che la mente vada SEMPRE zittita o addirittura annullata? (vi prego di notare che, scrivendo sempre, concordo sul fatto che in certe occasioni, come quelle che ho elencato prima, sia utile e/o necessario farlo).

Affrontiamo l’argomento prendendo spunto da un altro capitolo del libro “Il manuale di Edgar Cayce per trasformare la propria esistenza”. Molti sanno cosa sono le forme pensiero e molti si saranno sentiti dire che sono negative e che vanno eliminate, e io anche in questo caso mi trovo a pensare:”alcune sì, certamente. Ma se provassimo a vederle come qualcosa di positivo, a vedere in loro il buono che c’è, e imparassimo a crearle per realizzare (costruire appunto) qualcosa di bello?”

“I pensieri sono cose e sono reali quanto uno spillo conficcato nella mano” secondo Cayce; e allora perché non adoperarci a pensare cose belle, utili, grandi… dei sogni non solo notturni, ma anche e soprattutto ad occhi aperti? E, con costanza, progettazione e poi realizzazione, chi può aiutarci a fare questo? La nostra Mente! La madre e la culla dei nostri pensieri. Cullare I nostri pensieri significa lavorare interiormente all’idea che abbiamo avuto esercitandoci (se riguarda il lavoro che vogliamo fare e che vorremmo avesse successo), curando I minimi dettagli organizzativi e di ricerca di connessione (se è un progetto che prevede/richiede collaborazioni) e così via. Nulla si materializza dalla sera alla mattina se non è stato operativamente “cullato e accudito”. Il nostro “corpo mentale” è quindi davvero importante! E per sottolinearlo riporto proprio un passo del libro su cui ci stiamo basando per questo percorso in 24 tappe: “ Cayce sosteneva che il corpo mentale diventa la vostra casa quando l’attuale incarnazione fisica è giunta al termine! In altre parole, dopo la morte vivrete nel corpo che vi siete mentalmente costruiti durante la vita.

Non è una concezione attribuibile unicamente alle letture di Cayce. Nel Canto di Natale di Charles Dickens, l’antipatico protagonista Ebenezer Scrooge incontra lo spirito del defunto socio d’usura Jacob Marley. Lo spirito di Marley gli fa visita trascinando con sé una grossa catena. Quando Scrooge gli domanda dove l’abbia presa, Marley grida: “Ho fabbricato questa catena anello per anello, metro per metro!”.

Naturalmente, da questa regola possiamo trarre anche una morale positiva. Ciascuno di noi ha la facoltà di costruire un paradiso con I propri pensieri, atteggiamenti e azioni.”

Quali emozioni volete usare per costruire il vostro corpo mentale?”*

*Il manuale di Edgar Cayce

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