Perché ricevere un trattamento Reiki (in presenza o a distanza)?
Il Reiki è diffuso e conosciuto come una tecnica di rilassamento che serve a donare benessere e a riequilibrare le dissonanze energetiche all’interno della persona che lo riceve. In effetti è così: basta sdraiarsi su un lettino in uno studio o meglio ancora su un telo all’aperto (ma in realtà “funziona” in qualunque altra situazione), che, grazie all’operatrice, si entra in contatto con una fonte energetica dolce e potente che ci permette di rilassarci e che ci induce uno stato di pace interiore. Dopo il trattamento, riapriamo gli occhi con il cuore e il respiro più calmi, distesi, ci sentiamo in una condizione di tranquillità che solo poco prima ci sembrava impossibile da raggiungere.
Dentro di noi accade anche molto altro, ma non importa che l’operatrice lo spieghi o che la ricevente ne afferri il concetto per poter godere a pieno di tutti i benefici che questa pratica apporta in noi. Anzi, a volte proprio il non razionalizzare ci permette di non porre limiti o resistenze “alla Provvidenza”, è proprio il caso di dire! Dove con Provvidenza si intende tutto l’Amore (Energia) Universale che l’Universo veicola dentro di noi attraverso le mani di chi ci sta trattando.
Di seguito riporto le parole di un testo che spiega molto bene questo concetto:
“Lavorare con il Reiki significa lavorare con l’energia. È agevole, sicuro e facile. Il nome viene dal giapponese ed è generalmente tradotto con “energia vitale universale”. Praticarlo vuol dire diventare un canale per permettere il passaggio di questa energia in modo che possa essere ricevuta da un altro. Ciò che lo distingue da altri metodi è che per divenire un recettore energetico devi essere iniziato da un maestro. L’iniziazione ti prepara a ricevere e convogliare ad altri l’energia Reiki.
[…]
Il Reiki non è una religione e per funzionare non richiede un sistema di convinzioni. Non comporta meditazioni, formule magiche, rituali o cerimonie. Non devi ascoltare una musica specifica, accendere candele, bruciare incenso o fare qualcosa di particolare. Tutto ciò che fai ha lo scopo di convogliare il Reiki, imponendo le mani su te stesso, su qualcun altro, un animale da compagnia, una pianta, il tuo cibo, l’aria intorno a te in una stanza dove senti che l’energia è stagnante, densa o contratta. Oppure puoi trasmetterlo ad una persona lontana, a un luogo o a un evento futuro. L’Energia seguirà l’intenzione.
[…]
Si ritiene che [l’Energia] viaggi verso qualsiasi punto in cui può risultare più benefica […], il Sé Superiore di chi la riceve agisce in stretto rapporto con essa.”*
Questo testo si rivolge ovviamente agli operatori/operatrici, ma queste parole mostrano agli eventuali riceventi la semplicità e al tempo stesso la profondità di questa tecnica: chi ha ricevuto l’iniziazione è tornato in contatto con la fonte di Amore Universale di noi tutti e, grazie a questa, può aiutare un’altra persona a ri-sentire la sua parte più intima e a ricordare e ri-armonizzare il suo originario equilibrio energetico. Gli eventi della vita, i traumi o lo stress quotidiano ci attraversano spesso senza che noi ci rendiamo conto di quanto ci facciano cambiare a livello interiore. Mettiamo in atto meccanismi consci o inconsci per riprenderci e continuare la nostra vita, ma se qualcosa dentro di noi si è rotto, o ha cambiato forma, prima o poi si ripresenta come disagio più o meno grave, emotivo o fisico. Con questa tecnica si può fare, in modo dolce e sicuro, un percorso a ritroso verso l’equilibrio energetico originale, ritornando così in uno stato di salute interiore che ci permette di camminare più sicuri e consapevoli nella nostra vita.
Quindi perché non farlo? Perché non cercare di essere sereni? Io dico che vale la pena provare, vale la pena assaporare di nuovo la Pace.
*“Reiki Sciamanico, un nuovo potente metodo per lavorare con l’Energia dell’Universo.